Ci sarà futuro per il cibo del futuro?
- Menetto Federico
- 22 apr
- Tempo di lettura: 1 min

Parliamo tanto di cibo sostenibile, locale, sano, ma poi, quando arriva il momento di scegliere, vince sempre il Kinder Bueno.
Nel vending, nella GDO, nei ristoranti: le alternative ai prodotti industriali e iperprocessati ci sono, ma spesso restano sugli scaffali. Perché?
1️⃣ Il prezzo: il consumatore vuole spendere poco, ma produrre in modo etico costa di più. Eppure, siamo disposti a pagare 1.500€ un telefono, ma non 2€ in più una barretta di qualità.
2️⃣ La mentalità del fast, tanto, subito e low cost: viviamo nell’era di Amazon, Ikea, Shein, McDonald’s. Il valore reale di un prodotto è secondario rispetto alla convenienza.
3️⃣ Il comfort food è rassicurante: i grandi marchi hanno creato un’abitudine di consumo difficile da scardinare. La sostenibilità vince nei discorsi, ma perde nelle vendite.
E allora, ci sarà futuro per il cibo del futuro?
Riusciremo a cambiare il paradigma o continueremo a premiare chi fa “tanto e subito” a discapito di chi fa “bene e giusto”?
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