Il branding è morto.
- Menetto Federico
- 22 apr
- Tempo di lettura: 2 min

Il branding– quello fatto di logo, visual identity e storytelling coordinato – non regge più.
È ormai il destino di molte aziende, arrivate tardi! E dei propinatori seriali di “facciamo branding”
Troppo tardi non lo so, probabilmente tra le nichhie, in qualche mercato e per alcuni prodotti è ancora valido.
Sono certo che in molti potranno dissentire, citando casi eccezzionali e community da 50k persone!
Da dove ripartire?
Oggi è durissima! Non si costruisce più un’identità da zero, ma si entra in ecosistemi.
Ci si aggancia.
Ci si integra.
Si diventa un pezzo utile di qualcosa che già esiste.
Questa è la logica della #pluginstrategy:
• Non sei più il centro della narrazione.
• Non sei più il “marchio-eroe”.
• Sei una funzione rilevante dentro reti più grandi.
Il brand, in questo nuovo contesto, non è più un racconto autonomo.
È un connettore.
Un servizio.
Un codice d’accesso.
E allora? Se il branding è morto, cosa conta davvero oggi?
1. Posizionamento funzionale: non cosa sei, ma a cosa servi.
2. Compatibilità culturale: con chi ti allei, con chi ti integri, con chi ti connetti, con chi crei valore
3. Adattabilità: il valore non è nell’identità fisa, ma nella capacità di connettersi bene, al meglio delle tue possibilità!
Domanda per il tuo team:
Il nostro progetto è progettato per emergere… o per connettersi?
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Questa analisi si è consolidata dopo aver re-incontrato Lorenzo Melato e aver visto il lavoro mastodontico che fa il suo team Ynnova S.r.l.
Lorenzo è stato il mio compagno di scuola alle superiori!
Entrambi abbiamo studiato informatica.
Eravamo bravini.
Io grazie a Dio sono approdato al food e lui invece ha resistito davanti al codice, con perseveranza, genialità e visione
Non ci vedevamo dal 1994, da quando ci siamo diplomati. Effettivamente siamo invecchiati ma non abbiamo perso l’entusiasmo per ciò che ci appassiona davvero!
Oggi connette l’intelligenza delle macchine all’intelligenza del suolo.
Lo fa nell’#agritech, da protagonista.
Con la sua azienda ha scelto una delle sfide più affascinanti del nostro tempo: rendere la tecnologia agricola uno strumento di precisione, sostenibilità e impatto.
È nel miglior trend possibile, perché l’agricoltura intelligente è il presente possibile, che può cambiare tutto: nutrizione, filiera, ambiente, energia.
+ buono + bello + sano
Ci siamo ritrovati dopo trent’anni e ci siamo detti: stavolta non ci perdiamo di vista.
Connettendo competenze, visioni e nuovi modelli organizzativi.
Stay tuned.
hashtag#agritech hashtag#ecosystemthinking hashtag#innovation hashtag#foodtech hashtag#leadership hashtag#pluginstrategy
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Scrivi BIBLIOGRAFIA per ricevere le fonti di quanto ho provato a raccontare sulla “morte del branding”
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