#Risklovers unitevi, sarete una forza!
Nel mondo delle startup, gli investitori amanti del rischio – i cosiddetti “risk lovers” – sono una figura controversa.
Da un lato, rappresentano un’opportunità straordinaria: disposti a scommettere su idee audaci e tecnologie emergenti, forniscono il capitale necessario per trasformare intuizioni innovative in realtà di mercato.
Come dimostrato da CB Insights, il 58% delle startup fallisce per mancanza di finanziamenti, evidenziando quanto sia essenziale l’apporto di questi investitori disposti ad accettare alti livelli di rischio.
D’altra parte un recente arricolo letto su Harvard Business Review “gli investitori più inclini al rischio possono accelerare la crescita ma anche imporre strategie ad alto rischio che non sempre si allineano con la visione a lungo termine del fondatore.”
Nel 2022, il 32% degli investimenti in startup tecnologiche è stato guidato da investitori con una propensione al rischio superiore alla media, secondo PitchBook
Ciò dimostra come i risk lovers continuino a svolgere un ruolo cruciale nel settore.
Ricordo Reid Hoffman in una memorabile conferenza disse “le startup devono saper gestire la loro influenza per evitare pressioni a breve termine che possano compromettere la sostenibilità del business.”
Ricordo ai hashtag#fouders che per sfruttarne appieno i vantaggi, le startup devono adottare una strategia bilanciata, combinando il capitale dinamico dei risk lovers con investitori più conservatori, in modo da garantire una crescita sostenibile e a lungo termine.
La vera sfida risiede nel saper riconoscere e bilanciare i diversi tipi di rischio, trasformando una possibile minaccia in un potente strumento di innovazione.
Consiglio non richiesto: a
affianca i risk lovers a investitori con profili più conservativi per equilibrare il rischio e garantire stabilità finanziaria soprattutto nei prossimi mesi!
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