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  • eventi2012

Se vuoi cambiare le cose: falle!





Nel 2018 con il mio team iniziammo a pensare di costruire un modello di business che potesse funzionare nella #Blueconomy lavorando su alcuni punti chiave: ridare al mare e ai suoi pescatori una nuova visione, un nuovo progetto!

Offrire loro condizioni migliori e arrivare al cliente con il massimo della qualità.

Dopo qualche anno (ci vuole tempo in agricoltura se pur di mare) abbiamo lanciato #BluFarmers cercando di cambiare l’idea di pescatori/predatori in agricoltori di mare.

Abbiamo messo insieme tutte le varie esperienze per offrire servizi di altissima qualità per chi non cede alle tentazioni e alle scorciatoie.


I prodotti ittici (#blufood) sono cruciali per l’apporto proteico di oltre un terzo della popolazione mondiale. La produzione sostenibile di questi alimenti è essenziale per nutrire la popolazione globale in aumento, promuovendo lo sviluppo economico e riducendo l’impatto ambientale. I prodotti ittici sono fonti ricche di nutrienti fondamentali, migliorando la salute e lo sviluppo. La pesca sostenibile garantisce fonti alimentari a lungo termine e potrebbe aumentare il raccolto di pesce di 16 milioni di tonnellate all’anno, combattendo efficacemente la malnutrizione globale.

Un sassolino nel mare 😉 delle tante iniziative rivolte al mare proprio nell’anno in cui la FAO dedica La Giornata mondiale dell’alimentazione 2023, proprio a "L’acqua è vita, l’acqua è cibo. Non lasciare indietro nessuno”, punta i riflettori sul dramma di 2,4 miliardi di persone che vivono in paesi soggetti a stress idrico e di altri 600 milioni di persone costrette a fare affidamento su sistemi alimentari acquatici compromessi dall’inquinamento, dal degrado degli ecosistemi e dagli effetti dei cambiamenti climatici.

Nello stesso anno Blue Farmers fu utilizzato dal prof. Pasquale Sasso per raccontare le storie italiane di brand sostenibili dal mare al consumatore, citatandoci e raccogliendo le storie dai vari attori del network

Racconte alcune piccole imprese che operano nel settore della pesca e dell'acquacultura per portare sulla tavola dei consumatori un cibo che sia rispettoso dell'ambiente, delle specificità locali e della dignità del lavoro.

Qualche giorno fa nel decreto milleproroghe è passato il concetto “agricoltori di mare” equiparando i pescatori agli agricoltori e stanziando 300 milioni di euro per emergenze nel settore e vogliamo pensare che il nostro tentativo se pur non citato sia stato quantomeno ispiratore.

Ho sempre pensato che l’uso delle parole corrette possa cambiare l’idea percepita e affermare che i pescatori sono agricoltori di mare rende meglio l’idea e toglie quel pregiudizio in chi sono dei predatori e dei parassiti del mare.

Rinvigoriti da questa #mainstone continueremo a promuovere pratiche sostenibili per una #blueconomy sempre più protagonista nei prossimi anni.


Seguiteci!


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